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Dicembre 11, 2020

Redazione DonnaWeb

Ansia da limbo: cos'è e come si può contrastare

E' difficile trovare qualcuno che in questi mesi non sia afflitto, o non lo sia stato almeno una volta da un'ansia legata alla difficile situazione che si sta vivendo. In effetti il Covid 19 e tutte le restrizioni, le paure, le angosce, i dolori e le preoccupazioni ad esso legate, hanno creato dei nuovi disagi come la sindrome della capanna, ossia il timore, successivo al primo lockdown, di tornare alla vita “normale”, e come l'ansia da limbo. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Che cos'è?

L'ansia da limbo è un particolare stato di sospensione. Uno stato nel quale la persona si sente “sospesa” fino a data da destinarsi, uno stato in cui si perdono le certezze, le sicurezze per il futuro.

Questa condizione è caratterizzata da uno stato di spaesamento, dalla mancanza di concentrazione, e da disturbi del sonno. Ognuno di noi possiede delle risorse psichiche, che stiamo usando per far fronte a questo stato di emergenza. E' normale che tendando ad esaurirsi nella ricerca di adattamento al cambiamento.

Ad esserne afflitti sono  soprattutto gli adulti ma si tratta comunque di un disagio che si ripercuote inevitabilmente anche sui bambini e sugli adolescenti.

Come contrastarla?

Per contrastare l'ansia da limbo è importante cercare di non isolarsi e di scaricare le tensioni che si tendono ad accumulare durante il giorno.

E' altresì importante capire che è del tutto normale provare angoscia e paura, stiamo vivendo mesi molto difficili che ci stanno mettendo a dura prova. Questa pandemia ha fatto perdere il controllo a molti di noi, a fatto crollare progetti, ci ha demotivati. E' però importante non restare intrappolati in questi sentimenti e non consentire loro di renderci prigionieri.

Vedere le cose da una prospettiva diversa, seppur potrebbe apparire come una soluzione riduttiva, si rivela invece molto efficace: abbiamo delle restrizioni, abbiamo delle paure, abbiamo dei timori ma non sarà per sempre. Questa condizione finirà. Mettere in gioco la resilienza si rivela altresì molto efficace: sfruttare ciò che è sfruttabile a nostro favore, ad esempio il maggior tempo che si ha a disposizione per coltivare un hobby, per finire un libro, per studiare, dipingere. 

Nei casi più gravi ci si può rivolgere ad uno specialista.

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