L'ennesima storia di violenza domestica giunge dalla Valcamonica, nel bresciano. Riguarda una ragazza di 29 anni che non ha mai trovato il coraggio di denunciare. Sono stati i ripetuti ricoveri in ospedale a denunciare per lei.
La storia, una delle tantissime purtroppo, riguarda una donna e il suo compagno un un 26enne di origine tunisina già arrestato due volte quest'anno per spaccio di cocaina.
La donna veniva picchiata ripetutamente dal compagno, ma lei non ha mai avuto il coraggio di denunciare i pestaggi subiti. Spesso però è duvuta ricorrere alle cure ospedaliere, presso il pronto soccorso dell'ospedale di Esine, dove negli ultimi mesi ha chiesto aiuto per addirittura 5 volte.
Decisamente troppe per non fare scattare la segnalazione. Decisiva è stata quella provocata da un pestaggio a seguito del quale la ragazza aveva riportato una prognosi superiore ai trenta giorni, una progonosi che ha fatto scattare la segnalazione all’autorità giudiziaria ai i carabinieri e la procura
Dalle indagini è emerso che i pestaggi, le violenze ed i maltrattamenti da parte del compagno erano ripetuti.
A metà dicembre, era quindi scattato il divieto di avvicinamento alla casa della fidanzata. Questa misura non è però bastata per mettere in salvo la ragazza. Vicini di casa e famigliari hanno infatti testimoniato che i due continuavano a vedersi e nulla era cambiato. Questo a dimostrazione del potere psicologico che si possa avere sulla vittima.
Sono quindi finalmente scattate le manette per il 26enne per maltrattamenti in famiglia e lesioni, l'uomo si trova nel carcere di Brescia.
L'unico modo per proteggere la ragazza, evidentemente succube dell'uomo, è la lontananza forzata senza la quale la ragazza rischia la vita. La vicenda fa rifletttere anche su questo aspetto: la paura a denunciare e la mancanza di forza nel cedere anche alle richieste di continuare a vedere il compagno violento.