Per mantenere una buona igiene orale, oltre allo spazzolino, il dentifricio e il colluttorio, i dentisti consigliano di passare il filo interdentale almeno una volta al giorno. Le origini del filo risalgono all'800, all'epoca era di seta e non ebbe molta fortuna, poi alla fine della prima guerra mondiale un altro medico inventò il filo interdentale al nylon. Oggi ce ne sono vari tipi: cerati, non cerati, di nylon, aromatizzati, neutri, fini, spessi; ogni bocca ha il suo filo interdentale.
Come utilizzarlo?
Occorrono: Filo interdentale, meglio in seta non cerato.
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Il filo interdentale serve per pulire a fondo la placca dei denti e i residui di cibo dove lo spazzolino non arriva; si deve usare prima della spazzolatura dato che la sua azione consente al fluoro del dentifricio di raggiungere in maniera ottimale lo spazio tra i denti. I dentisti consigliano il filo non cerato e in seta che puliscono meglio e si allargano in maniera naturale; molto importante è anche lo spessore: non deve essere troppo fine ma nemmeno troppo grosso, nel primo caso non pulisce e nel secondo potrebbe irritare le gengive.
Tagliate un pezzetto di filo di almeno 30 centimetri, mettetevi davanti allo specchio e prendetelo per le due estremità tra pollice e indice di entrambi le mani, ognuno poi troverà il suo metodo, ricordate solo di passarlo tra i denti delicatamente. La maniera ideale è formare una C con il filo intorno al dente e cominciare a farlo scorrere tirato, su e giù, sempre delicatamente, 4 o 5 volte per evitare di trasmettere in altre cavità la placca eliminata.
In commercio è possibile trovare anche delle bacchettine di plastica simili allo spazzolino ma senza testina e servono per agganciare il filo per evitare di arrotolarlo sulle dita. In qualsiasi modo venga usato, il filo interdentale è importante, un uso costante previene il 70% delle carie, delle gengiviti e dei parodontiti.