Fino a qualche anno fa si usava vestirsi in maschera solo a Carnevale: le strade si riempivano di bambini vestiti da supereroi, fatine e principesse che giocavano allegramente lanciandosi stelle filanti e coriandoli.
Da qualche tempo è arrivata in Italia anche la festa di Halloween: nella notte del 31 ottobre adulti e bambini indossano raccapriccianti costumi che impersonano vampiri, streghe, fantasmi, mummie, zombie, ecc.
Si tratta di personaggi fantastici ma terrorizzanti che durante l’anno vengono dimenticati, ma che in occasione di questa festa diventano avvicinabili.
Come tutte le feste tipiche della tradizione popolare, anche Halloween ha il suo significato psicologico.
Questa festa, infatti, cela la volontà da parte dell’uomo di allontanare una delle paure più temute da sempre: quella della morte.
Il giorno dopo, infatti, è dedicato alla commemorazione dei defunti.
Scherzare sulla morte diventa pertanto un modo per allontanare la paura di perdere la vita.
La festa di Halloween, consente quindi di avvicinarsi in modo meno drammatico e più scherzoso a ciò di cui abbiamo paura, cercando di affrontarlo.
Halloween è dunque, dal punto di vista psicologico una festa positiva, per grandi e piccini.
Agli adulti rammenta che la morte è una dimensione speculare alla vita che ci spaventa, ma che può essere controllata anche travestendoci da streghe o da fantasmi.
Per quanto riguarda i bambini, questi imparano ad avvicinarsi ad essa in modo scherzoso e soprattutto gradatamente, cosicché possano comprendere.