Molte donne hanno il fisico asciutto e riescono a conservarlo benissimo senza troppa fatica, questa cosa spesso fa invidia a molte altre che devono fare tantissimi sacrifici per ottenere una buona forma e mantenerla.
La verità è che le donne "privilegiate" sono dotate di un buon livello di ormoni tiroidei, mentre in quelle in cui la tiroide lavora poco, il metabolismo del corpo è rallentato, così come il drenaggio dei liquidi, il ricambio cellulare e le attività mentali.
Fortunatamente la tiroide è un organo che può essere stimolato, scopriamo come:
Col passare del tempo, la tiroide tende a impigrirsi e a lavorare di meno, il calo di estrogeni che avviene tra i 40 e i 50 anni contribuisce in maniera importante a ridurre la quota attiva di ormoni tiroidei presenti nell'organismo.
Anche le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente e negli alimenti finiscono nella tiroide riducendone l'attività; ecco perché nella donna ci possono essere stati intermedi di sofferenza ghiandolare anche in una buona condizione di salute con valori ematici nella norma, almeno in apparenza.
Anche senza dare esami del sangue, ci sono dei sintomi che possono far sospettare uno squilibrio funzionale della ghiandola, mettetevi davanti allo specchio e verificate i seguenti sintomi:
- Difficoltà a dimagrire nonostante le diete
- Tendenza ad ingrassare sull'addome
- Polpacci gonfi, piedi e mani freddi
- Palpebre gonfie soprattutto la mattina
- Viso paffuto con tendenza al doppio mento
- Capelli secchi, fragili, ruvidi, caduta diffusa, unghie fragile e con crescita lenta
- Pianta dei piedi di color giallastro
- Poca sudorazione anche al caldo
- Intolleranza al freddo
- Addome gonfio
- Stitichezza
- Pelle secca, ruvida e pallida
- Gomiti squamosi, ipercheratosi follicolare
- Stanchezza al mattino, mancanza di memoria, rigidità articolare, tendenza alla depressione
- Colesterolo aumentato
- Dermatiti atopiche, vulnerabilità alle infezioni, micosi recidivanti
Se i sintomi sono superiori a 5 e in maniera marcata allora è consigliabile recarsi da un medico per controllare i parametri di funzionalità della tiroidee. Se i sintomi sono almeno 3 e la pigrizia tiroidea procura ricadute solo "estetiche", può essere d'aiuto la fitoterapia e alcuni accorgimento nutrizionali.
Se si decide di provare un trattamento fitoterapico di stimolazione della tiroide, si consiglia di non esagerare con le dosi e con la durata della cura. La tiroide è delicata e non può essere troppo sollecitata. Le terapie che suggeriamo qui vanno seguite per cicli di 1-2 mesi, per 2-3 volte l’anno.
L'alga marina, Fucus vesiculosus, è la pianta più famosa per la stimolazione della tiroide, ricca di iodio, è molto diffusa sulle coste dell'Atlantico e del Pacifico. Per combattere l'obesità legata al rallentamento del metabolismo si usa Fucus tintura madre, 50 gocce al mattino associata a pilosella tintura 50 gocce, per ridurre la tendenza al gonfiore.
Dopo 4 settimane sostituire il Fucus con il gemmoterapico di Avena sativa, che regola il metabolismo, bere 50 gocce al giorno per un mese.
Altra pianta utile per favorire l'attività della tiroide è la Commiphora mukul, famosa in India come guggul che agisce sul metabolismo dei grassi ed ha azione antinfiammatoria a livello circolatorio e articolare. Si usa sotto forma di capsule di estratto secco da assumer per un mese prima dei pasti con l'aggiunta a Fucus, pilosella e Avena.
In cosmetica
Utilissima l'applicazione su cosce e glutei di fanghi termali salsobromoiodici e fanghi marini, si possono procurare in erboristeria e applicarli 2 volte la settimana, la sera dopo il bagno.
La dieta
Per stimolare la tiroide è importante introdurre alcuni alimenti ricchi di iodio nella propria dieta per cicli di un mese:
- Frutta e verdura
- Insalate, germogli di soia, broccoli, spinaci, rape.
- Carni rosse ricche di ferro
- Carni di pesce, alghe e frutti di mare
- Non esagerare con uova e salumi che tendono a rallentare la funzione tiroidea; in caso di dieta dimagrante introdurre frutta e carboidrati, tranne i dolci: i carboidrati aiutano infatti l’ormone tiroideo T4 a trasformarsi nell’ormone attivo T3.
- Evitate troppi cereali ricchi di fibre e latticini che rallentano il metabolismo
- Colmate le carenza di vitamine e minerali con integratori di vitamina B1, ferro, selenio, zinco e rame.
è sempre consigliabile ascoltare il parere del medico prima di iniziare una cura anche se naturale
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