La rabbia è un’emozione primaria presente in tutti gli esseri umani fin dalla nascita e anche in alcune specie animali.
Nel bambino si manifesta con maggiore intensità tra il secondo e il terzo anno di vita, nella fase di crescita denominata “terrible two”.
Si tratta di un periodo in cui il bambino acquista la padronanza di sé pertanto, per gestire la sua rabbia, è indispensabile comprendere cos’è e a cosa serve.
Durante una crisi di rabbia, il bambino tende a urlare opponendosi alle nostre richieste. Rispondere alla sua rabbia con la nostra servirebbe solo ad alimentarla ulteriormente.
D’altra parte, cedere alle richieste del bambino, rafforzerebbe il suo atteggiamento di opposizione, causando la perdita dell’autorità genitoriale.
3 passaggi chiave per gestire la rabbia nei bambini
1)Impariamo a contenere le nostre emozioni e reazioni alla rabbia del bambino: reagire con la violenza fisica o verbale o usare l’arma dell’indifferenza, non aiuta certamente il bambino a gestire la sua emozione.
2)Parliamo con il bambino della sua emozione: “Capisco che sei molto arrabbiato! Cos’è successo? “, oppure “Vedo che sei arrabbiato! Cosa stai pensando? “
Si tratta di due metodi utili in caso di rabbia non eccessiva e nei bambini di età superiore agli 8-9 anni.
3)Offriamo al bambino alcune strategie per aiutarlo a controllare la sua emozione: sela crisi di rabbia è molto intensa, usare la ragione spesso non porta alcun risultato.
È molto più utile adottare alcune strategie di comportamento per esempio “Vedo che sei arrabbiato! Facciamo una corsetta insieme per scaricare un po’ la rabbia? “
Gestire le situazioni in questo modo non è molto facile, soprattutto quando si è stanchi e stressati dopo una giornata di lavoro.
È importante, però, che il bambino sappia che, quando perde il controllo, può fidarsi di noi.
Il nostro compito, infatti, consiste nel saperlo guidare con sicurezza, per aiutarlo a gestire le sue emozioni.
Se ciò non avvenisse, la sua salute mentale sarebbe a rischio negli anni successivi.