I tumori della cervice uterina sono in prevalenza di due tipi: il carcinoma a cellule squamose (80% dei tumori alla cervice) e l'adenocarcinoma (15%).
Nel primo caso le cellule ricoprono la superficie dell'esocervice e di adenocarcinoma quando invece il cancro parte dalle cellule ghiandolari dell'endocervice.
Meno comuni sono i tumori della cervice che presentano un'origine mista e sono definiti carcinomi adenosquamosi.
Il sintomo più comune del tumore all'utero è il sanguinamento vaginale anomalo, ma tra quelli più diffusi ci sono: dolore o difficoltà a svuotare la vescica, dolore durante i rapporti e fitte nella zona pelvice.
Tali sintomi possono essere causati dal tumore all'utero ma anche da altri problemi, se sentite uno di questi sintomi, è importante recarsi presso il proprio medico di fiducia, in modo che possa fare una diagnosi veloce e, in caso di tumore, iniziare una terapia mirata.
Per prima cosa bisogna sottoporsi ad una visita medica e a degli esami del sangue, poi bisogna andare dal ginecologo, che controllerà lo stato di salute di utero, vagina e tessuti circostanti, facendo attenzione a presenze di masse, gonfiori o cambiamenti nella forma degli organi.
Successivamente bisogna fare un'ecografia, tramite la quale saranno visibili i tessuti circostanti e sarà possibile individuare i tumori dell'utero. Per avere maggiore visione dell'utero, l'ecografia può essere fatta interna ( ecografia transvaginale).
Infine, la biopsia, la rimozione dei tessuti per andare alla ricerca di cellule tumorali, un tubo sottile viene inserito in vagina fino all'utero, il medico raschia leggermente le pareti e aspira i campioni di tessuto.
Il patologo li esaminerà al microscopio per individuare possibili cellule tumorali.