L’energia idroelettrica è la fonte energetica rinnovabile più antica, ma allo stesso tempo è anche quella più vulnerabile ai cambiamenti dovuti alla crisi climatica. I problemi sono molteplici, dalla siccità che sta colpendo l’Europa prosciugando i fiumi, all’aumento delle temperature che accelera l’evaporazione dei corsi d’acqua e dei laghi diminuendo le riserve idriche.Secondo i dati di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, il 2022 è stato l’anno più secco degli ultimi 70 anni, con temperature estive di 1,4°C al di sopra della media e il 63% dei fiumi europei che in estate hanno registrato un livello al di sotto della media. Alla luce di uno scenario piuttosto complesso, oggi è allora indispensabile ripensare la gestione della risorsa idrica, affinché risulti del tutto responsabile: l’energia idroelettrica, infatti, rimane fondamentale per la transizione ecologica del settore e per ridurre in modo concreto l’impiego di combustibili fossili.
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La situazione dell’energia idroelettrica in Italia
In base ai dati forniti da Gaudi di Terna, il sistema di Gestione unica degli impianti e unità di produzione, nel 2022 sono stati installati in Italia 33 MW di nuova potenza idroelettrica al netto delle dismissioni, con la realizzazione di circa 143 nuovi impianti. Complessivamente, al 31 dicembre 2022 il nostro Paese registra una potenza totale di 21.816 MW con 4.783 impianti idroelettrici. In particolare, lo scorso anno l’energia idroelettrica ha prodotto quasi 28 TWh di elettricità, coprendo circa l’8,3% del fabbisogno di energia elettrica nazionale. La regione con la maggiore presenza dell’idroelettrico è la Lombardia con una potenza installata di 5.693 MW, seguita dal Trentino Alto Adige con 3.807 MW e dal Piemonte con 3.093 MW. Tra le regioni dove l’apporto dell’idroelettrico è più basso ci sono invece la Liguria (111 MW), il Molise (94 MW) e la Puglia (4 MW).
Le nuove sfide dell’energia idroelettrica nella decarbonizzazione
In base al rapporto Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, per raggiungere l’obiettivo carbon neutral entro il 2050 e contrastare i cambiamenti climatici sarà necessario raddoppiare la produzione di energia idroelettrica. Nonostante si tratti dell’energia sostenibile tecnologicamente più matura, infatti, l’idroelettrico si trova davanti a una serie di sfide complesse che richiedono una maggiore attenzione allo sviluppo di nuove soluzioni all’avanguardia in grado di modernizzare la produzione di energia idroelettrica.Oggi molti impianti esistenti sono basati su tecnologie obsolete e mostrano carenze dal punto di vista dell’innovazione e dell’aggiornamento, risultando spesso non adeguati ai requisiti del moderno sistema energetico e alle prospettive future di decarbonizzazione. In Italia, per esempio, l’IEA stima un’età media di 45 anni degli impianti operativi, i quali hanno bisogno sia di interventi di manutenzione che di lavori di ammodernamento urgenti.Servono quindi nuovi investimenti per modernizzare il settore idroelettrico, una priorità per i paesi dell’Unione Europea e del resto del mondo, per gestire correttamente l’utilizzo della risorsa idrica in un periodo all’insegna del cambiamento climatico, che comporta una serie di fenomeni avversi come inondazioni e lunghi periodi di siccità.La sfida nei prossimi anni sarà quella di rendere l’idroelettrico più resiliente al riscaldamento globale e al cambiamento climatico, attraverso investimenti intelligenti e mirati nella realizzazione di nuovi impianti più moderni e nell’aggiornamento di quelli esistenti. Bisognerà anche ottimizzare la gestione della risorsa idrica tra le diverse applicazioni, tra cui lo stoccaggio di acqua per l’irrigazione, per garantire la sicurezza idrica della popolazione e un utilizzo più responsabile dell’acqua tra i vari impieghi che ne vengono fatti.