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Marzo 24, 2018

Redazione DonnaWeb

Quando viene a mancare un genitore si crea una ferita che non chiuderà mai

La perdita dei propri cari è sempre dolorosa, ma quando viene a mancare un genitore si crea dentro di noi una ferita che non si chiuderà mai. I genitori, per ognuno di noi, rappresentano un punto di riferimento per la vita, da bambini e da adulti. I genitori sono le persone che ci regalano la VITA: ci amano, ci crescono, ci educano per diventare le persone che siamo. Non siamo e non saremo mai pronti abbastanza per poterli perdere per sempre. Non si riuscirà mai a superare la morte di un padre o di una madre. Se la morte è avvenuta naturalmente, quindi a causa di una malattia o di vecchiaia, con il tempo si riesce ad accettarla.

Ancora più difficile è affrontare la morte di due genitori a distanza di poco tempo: la morte di un genitore ci lascia un vuoto incolmabile, a prescindere dal tempo in cui avviene ma, se l’arco di tempo tra una perdita e l’altra è maggiore, riusciamo in un certo senso a trovarci “più preparati” per accettarla. Purtroppo la morte non avvisa, a volte si può intuirla, a volte no. Pensiamo che sia sempre un momento lontano, a volte non ci pensiamo proprio, ma all’improvviso arriva e, davanti ad un corpo inanimato, siamo costretti a dire “addio”. Molte volte la morte può lasciare un senso di colpa nei confronti di chi non c’è più: pensiamo a tutte le volte in cui li abbiamo ignorati, a tutte quelle volte in cui abbiamo litigato per cose futili, senza considerare che il tempo passa e che prima o poi il distacco arriva, per sempre. Il senso di colpa comporta più sofferenza: bisogna perdonare ed essere perdonati per ogni avvenimento spiacevole vissuto insieme. I genitori non vivono per sempre. Viviamoceli fino a che ci sono!

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