Si dice che le lenticchie portino soldi, ma qual è l'origine di questa credenza popolare?
Le lenticchie sono il primo legume che è stato coltivato dall’uomo: gli AntichiRomani erano soliti mangiarle a San Silvestro, ma venivano anche regalate all’interno di una borsa di cuoio, che andava legata alla cintura. In questo modo si augurava alla persona che riceveva questo dono che, nel corso dell’anno, le lenticchie potessero trasformarsi in monete.
Ci sono due spiegazioni molto semplici: la prima è che la loro forma ricorda quella delle monete, la seconda è che tempo fa si mangiavano le lenticchie che danno lo stesso nutrimento della carne, perché ricche di proteine e ferro (apporto vegetale), ma sono più economiche.
Che portino soldi, quindi, è solo una leggenda metropolitana, altrimenti basterebbe mangiarne un piatto per essere molto ricchi!
Si può comunque dire che è un alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale: un etto di lenticchie fornisce 325 calorie, con una notevole dose di fibra vegetale (quasi 14 grammi) che rappresenta metà del nostro fabbisogno giornaliero.
Possono essere consumate in scatola o a secco. Per quelle in scatola bisogna controllare che sulla confezione sia indicato dove sono state prodotte, preferendo quelle italiane (specialità "Altamura", "Castelluccio", "rossa", "Colfiorito", "Villalba" e "Ustica"). Leggere se è possibile utilizzare il liquido che le contiene: in caso contrario è necessario sgocciolarle e sciacquarle brevemente sotto l'acqua corrente. Per quelle a secco si consiglia di metterle in ammollo dalle 2 alle 12 ore (in base al tipo di lenticchie).
Ne esistono di due gruppi: a seme grande o a seme piccolo. Le migliori sono piccole, hanno la buccia sottile (che non si perde durante la cottura) e una grande resa in cucina, aumentando di volume durante la cottura.
Se nella confezione sono presenti lenticchie di diverso colore significa che sono genuine, perché maturate in modo naturale.
Un buon cenone di Capodanno ha fra le portate principali un bel piatto di lenticchie, che quindi sono un augurio prezioso sia come gusto, sia come nutrimento.