Secondo una ricerca scientifica, tra tutti gli italiani che si sono tatuati uno su due si è pentito della decisione presa e desidera provvedere alla rimozione attraverso il laser. Ma questa possibilità è davvero concreta? Ne abbiamo parlato con il dottor Pietro Campione.
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È vero che ci sono così tanti pentiti dei tatuaggi?
Secondo questo studio, sì: in particolare, si nota una prevalenza tra le donne rispetto agli uomini. Infatti, il 54% delle esponenti del cosiddetto gentil sesso confessa di voler eliminare uno o più tatuaggi, mentre questo sentimento di rimorso è condiviso dal 46% dei maschi. Come è facile intuire, una delle situazioni più comuni di pentimento è quella che si verifica quando si conclude una storia d’amore e ci si ritrova la pelle “sporcata” dal nome del partner con cui ci si è lasciati. Oggi sono sempre di più coloro che vogliono eliminare non solo i nomi degli ex, ma anche frasi e citazioni che in qualche modo li ricordano. È così che si arriva al dato per il quale quasi il 60% dei tatuati è pentito.
C’è solo la questione amorosa tra le ragioni del pentimento?
Ovviamente no, i motivi alla base di una situazione del genere possono essere numerosi. Per esempio chi vuole entrare nelle forze dell’ordine deve sapere che la presenza di tatuaggi visibili può essere fonte di problemi. Altre volte, si tratta banalmente di una questione estetica: il corpo e le sue forme cambiano, e non è detto che un tatuaggio che era bello quando si era 20enni garantisca lo stesso aspetto a qualche decennio di distanza. In base alle informazioni che sono state ottenute dall’Istituto Superiore di Sanità, sono circa sette milioni gli italiani che hanno almeno un tatuaggio, e di questi poco meno di uno su tre vorrebbe eliminare il disegno con delle sessioni di laser.
Che cosa raccontano i numeri?
Per le statistiche, il rimorso del tatuaggio riguarda sei persone su dieci, mentre quattro su dieci sarebbero propense a sostituirlo. Un individuo su quattro vorrebbe dire addio in modo definitivo ai tatuaggi, mentre in un caso su tre il desiderio è quello di cambiare sé stessi. Di certo chi vive una storia d’amore intensa e piena di passione ha un sacco di buoni motivi per volersi tatuare le iniziali del partner sulla pelle, ma i problemi cominciano nel momento in cui la relazione si conclude. Così non si può far altro che affidarsi al laser, in modo che il tatuaggio possa essere cancellato e il ricordo faccia la stessa fine.
Ok, ma come si elimina un tatuaggio?
Per rimuovere un tatuaggio conviene puntare sul laser a picosecondi offerto da uno strumento all’avanguardia come Discovery Pico Plus: si tratta di una tecnologia di ultima generazione che garantisce un risultato ottimale anche nel caso di un disegno molto resistente. L’emissione avviene tramite la modalità picosecondi, grazie a cui possono esser distrutte le particelle di pigmento di tutte le dimensioni. La durata di impulso è breve, mentre l’alto effetto fotoacustico fa in modo che il tatuaggio possa essere rimosso con una efficienza di trattamento molto elevata e risultati impeccabili.
Perché un pentito dei tatuaggi dovrebbe scegliere proprio Discovery Pico?
Stiamo parlando di un laser a picosecondi caratterizzato da un livello di potenza molto elevato: quanto di meglio si possa desiderare per la rimozione dei tatuaggi e il loro trattamento. Le parti vicine al punto della pelle che viene trattata non sono riscaldate, se non in minima parte, e ciò vuol dire che il sistema a doppia lunghezza d’onda assicura standard di precisione ottimali. Gli interventi sui pigmenti si concretizzano grazie a un picco di potenza di 1.8 GW per l’effetto fotoacustico. Discovery Pico Plus è dotato di una sorgente Q-Switch rubino ad elevata energia di impulso di 694 nm, grazie a cui viene garantito il massimo successo per la cancellazione dei tatuaggi.
Quindi non ci sono problemi nemmeno con un tatuaggio molto resistente?
Proprio così, e non si deve aver paura di sottoporsi a questo trattamento perché si pensa che potrà essere molto doloroso. Non è assolutamente così: non si avverte alcun dolore. Inoltre, con la versione Discovery Pico Plus il risonatore laser rubino Q-Switch è in grado di estendere il numero di colori per il trattamento, riuscendo a rompere non solo i cluster dell’inchiostro celeste, ma anche di quello verde, di quello blu e di quello grigio. La qualità di emissione è davvero alta, e le prestazioni sono ottimali. Insomma, si ha a disposizione uno strumento unico ed efficace per cancellare o anche solo modificare un tatuaggio. Sempre la versione Plus propone tre lunghezze d’onda differenti, a 1064 nm, a 694 nm e a 532 nm. L’assorbimento di energia è ridotto, e questo è un ulteriore dettaglio da non sottovalutare per le considerazioni sui trattamenti.