Chi ha sofferto di depressione può essere bloccato dalla paura di ricaderci e fare scelte sbagliate, ecco alcuni consigli su come evitarlo. Leggete.
Chiunque esce dal tunnel della depressione non è più la stessa persona di prima, o è più forte o è più fragile e in alcuni casi si è entrambe le cose.
Solitamente i primi mesi dopo la guarigione sono i più delicati perché il modo in cui si vivono orientano la persona verso il futuro e verso l'aspetto psichico che adotterà per affrontare il resto della sua vita.
L'ex depresso può restare paralizzato dalla paura di ricaderci da un momento all'altro e vive nel terrore, oppure inconsciamente riprende a fare ciò che gli ha provocato la crisi.
Il fatto che i sintomi più preoccupanti sia assenti non vuol dire che la persona "funzioni bene" e non è bene abbassare la guardia: in questi momenti entrano in gioco tutti i livelli: emotivo, psichico e cerebrale.
Ecco alcuni consigli fondamentali:
Staccarsi dalla sofferenza può essere difficile e paradossalmente, quando finisce, si può provare nostalgia per alcuni aspetti "vantaggiosi" di quel periodo buio.
Ci vuole un gesto forte, un taglio netto col passato: identifica un oggetto che rappresenta quel passato e buttiamolo via; se si tratta di un luogo, rinnovalo e cambiagli aspetto, il cervello saprà cosa fare.
Uno degli errori più diffusi è quello di riprendere la stessa vita condotta prima della crisi, spesso il pensiero che ha indotto alla depressione può causarla di nuovo.
Guarire non vuol dire fare le stesse cose di prima nello stesso modo, qualcosa deve cambiare e bastano pochi accorgimenti, altre volte no, meglio valutare bene.
E' importante capire perché si è stati male, eliminare i sensi di colpa e l'inferiorità, capirsi aiuta a ridurre la paura e a sciogliere i fantasmi del passato.
Staccarsi di dosso l'identità di ex-depresso è l'aiuto migliore. La depressione è finita, non c'è bisogno di rievocarla di continuo, oggi si è più forti, si è diversi, si è migliori.
Infine, è importante capire ciò di cui si ha bisogno, se confrontarsi con la sofferenza altrui per elaborare la propria oppure stare con se stessi e proteggersi da atmosfere di dolore. Valutate cosa fa per voi.