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Settembre 3, 2013

Redazione DonnaWeb

Parto: come fare a capire se è arrivato il momento giusto per il travaglio

Dopo ben nove mesi di attesa sta per arrivare il momento tanto sperata, la nascita del vostro bambino, ma come facciamo a capire quando è il momento di andare in ospedale? Leggete.

fasi parto

Se volete evitare di correre in pronto soccorso alla prima contrazione con il rischio di essere rimandati a casa dai medici perché il travaglio non è ancora iniziato, vediamo quali sono le vari fasi e come riconoscere i segnali.

Fase prodromica

In questa fase avvengono importanti modificazioni nel collo dell'utero, questo si centralizza, si fa più sottile e inizia a dilatarsi leggermente.

I cambiamenti sono causati da piccole contrazioni, molto simili a dei dolori mestruali che si focalizzano sulla zona del basso ventre e in quella lombare, vengono chiamate Contrazioni di Braxton – Hicks e sono molto irregolari, non si verificano mai alla stessa distanza di tempo.

Se non l'avete già perso, potreste perdere il tappo mucoso e avere perdite dense, biancastre, con lievi tracce di sangue, in questo caso nessuna paura, tutto normale. La leggere dilatazione permette la fuoriuscita del tappo di muco che prima isolava l'utero dall'esterno per proteggere il feto.

Non è ancora il momento di andare in ospedale, questa fase può durare anche 8 ore, rilassatevi.

C'è la possibilità che abbiate bisogno di andare di corpo spesso, quindi state in casa, garantitevi comodità.

Fase dilatante

Quando le contrazioni diventano più forti e regolari entriamo nella fase dilatante del travaglio in cui avete ancora un po' di tempo prima di andare in ospedale perché ancora non si è rotto il sacco amniotico.

Il travaglio

Per chi non ha mai partorito il travaglio ha una durata di 8-10 ore, a partire dalla dilatazione senza calcolare il periodo podromico, quindi potrete di nuovo fare un bagno caldo e controllare che nelle valigia ci sia il necessario per l'ospedale, poi potete andare.

E' preferibile passare la maggior parte del travaglia a casa piuttosto che in ospedale in modo da avere a portata di mano ogni comodità e soprattutto la vostra privacy.

Una volta in ospedale verrete prima visitate da un ginecologo o dall'ostetrica, poi in base a che fase del travaglio vi trovate, sarete condotte in sala travaglio/parto oppure in stanza.

Questa è una descrizione dei casi in cui si può andare con calma in ospedale ma ce ne sono alcuni che obbligano la futura madre a recarsi d'urgenza, valutate il vostro caso.

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