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Dicembre 16, 2017

Redazione DonnaWeb

Nadia Toffa domenica parla in tv dopo il malore: "Ho avuto un blackout di 5 ore, hanno pregato per me"

Ero lucida, ma non mi sono resa conto di ciò che stava accadendo, della gravità. Nessuno sapeva cosa avessi. Ad un certo punto, il viaggio in elicottero, che è stato una figata pazzesca. Non l’avevo mai preso e mi piacciono da impazzire queste cose: ho fatto bungee jumping… l’elicottero in effetti non l’avevo mai provato. Mi dicono: “Si deve andare in elicottero. C’è la bora”. Mi hanno messo le cuffie perché l’elicottero fa molto casino, avevo un microfonino e parlavo con il capitano, ero là a chiacchierare. Sorvolavamo le città, lo vedevo sulla destra. Diceva il capitano: “Adesso stiamo passando Porto Marghera”, poi eravamo passati per Vicenza… Quando parlavo col capitano e mi illustrava le città, io pensavo ai servizi che avevo realizzato.

Quando poi sono arrivata al San Raffaele c’era un sacco di gente, io dicevo: “Ma cosa ci fate qua?”. C’è stato poi un momento in cui è arrivata un’infermiera e mi ha detto: “È iniziato adesso ‘Tu sì que vales’ e Maria De Filippi ha iniziato salutandoti e facendoti un grande in bocca al lupo con un pensiero per te”. Io la guardo e dico: “Ma chi è che gliel’ha detto? Chi ha detto a Maria De Filippi che sono stata male?”. Invece poi mi hanno detto che è successo un putiferio. Io mi sono molto commossa, mi hanno detto di città che hanno pregato per me, città intere: a Taranto hanno fatto la fiaccolata, Napoli ha pregato per me… scusate se mi commuovo ma… mi ha stupito tanto l’affetto della gente comune, perché secondo me non contava tanto il personaggio, pregavano davvero per me, per le battaglie che portiamo avanti. In ospedale, mi hanno ribaltato come un calzino. Stare in ospedale ti riporta un po’ al succo delle cose. Non è la prima volta che vado all’ospedale perché ascolto poco i segnali del mio fisico. Ogni volta che ti ricoverano però ti riportano proprio all’essenza delle cose, rivaluti anche la fisicità, le cose basilari. Un’altra cosa che mi ha stupita sono i messaggi ricevuti da parte di politici con cui ho un rapporto “conflittuale”. È nel nostro mestiere da Iene battersi per tutelare diritti, parlare di salute, problematiche, difendere la gente, quindi andiamo senza paura di nessuno e affrontiamo chiunque. Sono arrivati messaggi anche di politici che ho affrontato in passato. Adesso ci rido però ci sono tante persone che si sono preoccupate e me ne rendo conto. Io prendo molto la vita con ironia, se le cose devono succedere è perché devono accadere, e ogni cosa ti insegna qualcosa, però se mi metto nei panni delle persone che si sono preoccupate per me un po’ mi commuovo. I miei genitori si sono preoccupati da morire, tutti voi…»

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