La morte improvvisa di Pino Daniele ha lasciato tutti sgomenti, ci sono delle questioni da chiarire su cosa accadde il 4 gennaio e per questo motivo è stato avviato un procedimento contro ignoti, affidato al procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone che hanno programmato l'autopsia dopo i funerali di Roma e Napoli.
Ciò che si vuole accertare è se la richiesta di andare a Roma dopo il malore si arrivata direttamente dall'artista o decisa di altre persone; secondo la ricostruzione della serata, la compagna Amanda Bonini, chiamò il 118 per chiedere l'ambulanza, i medici, arrivati al casale dove viveva il cantante, chiamarono di nuovo i familiari che comunicarono che si sarebbero recati da soli, con mezzi propri, presso il proprio cardiologo di fiducia.
La moglie Fabiola parla di ciò che è successo:
«Amanda, che era l'unica in macchina con Pino nell'ultimo viaggio, dica tutto quello che sa. Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli». Fabiola, seconda moglie di Pino e madre di tre dei suoi 5 figli è sicura che a portare la macchina quella sera ci fosse Amanda, ultima compagna del cantautore, ed ha affermato:
«Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c'erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l'altra figlia femmina di Pino. È stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la signora portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell'auto bucata sull'Aurelia ma, non so, questa forse è un'invenzione».