Bebe Vio si è distinta alle Paralimpiadi di Tokyo conquistando l’oro del fioretto femminile, confermando così il titolo vinto nel 2016 a Rio de Janeiro e ritrovandosi in finale con la stessa avversaria di 5 anni fa, la cinese Jingjing Zhou.
La campionessa non è riuscita a trattenere le lacrime, che raccontano la sua storia di sacrifici e di grande coraggio nel non arrendersi mai.
Bebe ha detto che ad aprile ha dovuto sottoporsi a un intervento in seguito a un’infezione da stafilococco. La diagnosi è stata terribile: amputazione dell’arto sinistro entro due settimane e la morte entro poco tempo.
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Il racconto della malattia
La schermitrice ha raccontato che questa volta ha provato un’emozione diversa di quella vissuta a Rio de Janeiro, anche perché non avrebbe neanche dovuto esserci.
Il 4 aprile scorso Bebe ha dovuto operarsi, rischiando di non essere presente alle Paralimpiadi. La ventiquattrenne prosegue dichiarando di aver preparato tutto in due mesi, senza rendersi conto di come abbia fatto.
Le lacrime di Bebe Vio
La campionessa azzurra ha voluto parlare del miracolo compiuto dall’ortopedico e dal suo staff: “Avete capito perché ho pianto tanto? Questa medaglia non è mia, è tutta loro”.
Bebe ha poi descritto l’impresa vissuta negli ultimi mesi per prepararsi alle Paralimpiadi di Tokyo. La bravissima schermitrice ha detto che i primi 4 anni di preparazione sono andati molto bene, grazie ai suoi allenatori e alle Fiamme Oro e che ha ripreso addirittura prima delle avversarie, mentre l’ultimo anno è stato veramente difficile.