Per effettuare questa ricerca sono stati utilizzati i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) III, un campione rappresentativo di adulti negli Stati Uniti, in cui i partecipanti sono stati intervistati dal 1988 al 1994. La frequenza del consumo di peperoncino è stata rilevata in 16.179 partecipanti di almeno 18 anni di età, ed è stata quindi confrontata con la mortalità totale e la relativa causa.
In particolare durante la ricerca sono state rilevate complessivamente 4.946 morti. La mortalità totale per i partecipanti che consumavano peperoncino è stata del 21,6% rispetto al 33,6% per coloro che invece non ne consumavano. Una differenza tale che ha portato i ricercatori ad ipotizzare che il consumo di cibi piccanti possa quindi apportare benefici alla salute. Al momento non è ancora dato nulla per certo, ma sicuramente alcuni studi futuri aiuteranno a chiarire se mangiare cibo piccante possa davvero aiutare o meno a vivere più a lungo.
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