Una madre accusata di aver trascurato e ucciso la figlia di 13 anni è apparsa in tribunale per negare le accuse.
Sharon Goldie è accusata di aver causato la morte di Robyn Goldie nella loro casa di Wishaw, nel Lanarkshire. Afferma TheMirror
La Goldie è apparsa sul banco degli imputati presso la High Court di Glasgow e non sono stati presentati motivi di colpevolezza dal suo avvocato difensore Marco Guarino.
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I pubblici ministeri affermano che la mamma 44enne ha maltrattato l'adolescente e "l'ha esposta a inutili sofferenze o lesioni alla salute".
Ciò include che Goldie ha sputato su Robyn, non è riuscita a fornirle cibo, vestiti e riscaldamento adeguati e le ha permesso di bere alcolici e fumare cannabis.
Si dice che Robyn sia stata sottoposta a "condizioni di vita poco igieniche" che le hanno fatto contrarre le pulci.
La bambina è stata anche rinchiusa nella proprietà e che Goldie non si è assicurava di mandarla a scuola o di darle un "adeguato schema di sonno".
L'accusa afferma che la mamma ha ripetutamente fallito o impedito a Robyn di ottenere assistenza medica o cure adeguate.
Si dice che la studentessa abbia sviluppato peritonite - un'infezione dello stomaco - causata da un'ulcera duodenale perforata.
Si dice che Robyn sia morto a casa il 26 luglio 2018.
Il procuratore Ashlie Edwards QC ha dichiarato: "È stata dichiarata morta a casa sua quando sono stati chiamati i servizi medici".
Le accuse si estendono tra il 12 luglio 2017 e il giorno della morte di Robyn.
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