La menopausa precoce può portare a problemi cognitivi, sia quando si presenta in modo naturale che quando avviene a livello chirurgico nel caso dell'ovariectomia bilaterale; si parla di menopausa precoce quella che arriva prima dei 40 anni.
Uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Epidemiologica e Ricerca Clinica dell'Ospedale La Colombiere, Montepellier, ha evidenziato come i problemi dovuti alla menopausa precoce non siano solo a livello ormonale ma anche cognitivo.
E' stato preso un campione di riferimento di 4868 donne seguire per un periodo di follow up di 7 anni al fine di valutarne poi le funzioni cognitive, per far ciò sono state sottoposte a vari test cognitivi nel tempo per verificare eventuali sopravvenute forme di demenza.
Gli esami sono stati eseguiti all'inizio dello studio, poi 2 -4-7 anni dopo, per capire se la menopausa precoce fosse davvero in grado di avere effetti sulle funzioni cognitive della donna, sono stati esaminati anche gli effetti in base al diverso tipo di menopausa precoce e all'utilizzo di una terapia ormonale sostitutiva.
I risultati sul campione hanno evidenziato che le donne che presentavano una diagnosi di menopausa precoce avevano un amento del 40% del rischio di scarse prestazioni cognitive, soprattutto nei test di fluidità verbale e memoria visiva.
La coordinatrice dello studio, la dottoressa Joanne Ryan:
Sia la menopausa chirurgica precoce che l’insufficienza ovarica prematura sono state associate a effetti negativi a lungo termine sulla funzione cognitiva, che non sono interamente compensati dal trattamento ormonale della menopausa .Per quel che riguarda la menopausa chirurgica, i nostri risultati suggeriscono che i potenziali effetti a lungo termine sulla funzione cognitiva dovrebbero far parte del processo decisionale quando si considera l’ovariectomia nelle donne più giovani.