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Gennaio 18, 2014

Redazione DonnaWeb

LA MACCHINA SVELA TUMORI, INVENZIONE DI UNO SCIENZIATO ITALIANO, MA LO STATO LO HA SNOBBATO

Uno strumento davvero rivoluzionario che in soli 2-3 minuti riesce a scoprire la presenza di tumori in fase di sviluppo, un tubo di 30 cm con una sonda elettromagnetica che vede qualsiasi tipo di infiammazione di tessuti.

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Si tratta di un esame non invasivo che non provoca dolore al paziente e che fornisce subito una risposta alla ricerca.

La sua precisione di diagnosi è del 70% ma se eseguito da mani esperte può coprire il 100%, uno strumento poco ingombrante, portatile che può essere usato ovunque senza mezzi di contrasto radioattivi, lastre o altro materiale di consumo.

Questa apparecchiatura costa 43 mila euro + iva, contro i 3-4 milioni per ogni macchina per le risonanze magnetiche, i 2 milioni per una macchina per la Pet e mezzo milione per quella per le Tac.

Un macchinario inserito dal ministero della Salute nel repertorio dei dispositivi medici del Servizio sanitario nazionale. sperimentato dall'Istituto Europeo di oncologia di Milano dal professore Umberto Veronesi con ottimi risultati.

Ma la Galileo Avionica, società del colosso Finmeccanica, non produce più questo macchinario chiamato Trim Probe Spa che fu inventato negli anni 90 da Clarbruno Vedruccio, 54 anni, laureato in fisica e ingegneria elettronica negli USA, collaboratore dell'Istituto di fisica del Cnr a Bologna e docente di metodologia dell'Università di Urbino, nonché alto ufficiale della Marina Militare Italiana.

Un'invenzione innovativa ed economica che lo Stato avrebbe dovuto appoggiare ed invece è costretto a prosciugare il suo conto in baca per tutelare la sua invenzione: questo strumento viene usato solo in 50 ospedali in Italia.

Ma qual è davvero il motivo perchè il Trim Probe, la macchina svela tumori, messa in commercio da una società del gruppo Finmeccanica non ha mai avuto successo e soprattutto non è più in produzione?

Nel 2000 questa tecnologia è stata portata avanti con sponsorizzazioni dei protocolli di ricerca per la certificazione fino a 2 anni fa, quando la società Finmeccanica è stata messa in liquidazione e poi perché questo business non interessava al gruppo, inoltre, ci furono un sacco di pressioni per non far adottare questa macchina e a causa dei troppi ostacoli gli investitori hanno ceduto.

Intanto la macchina viene usata in Giappone, Brasile, Malesia, Turchia, Iran, Regno Unito, Francia, Belgio, ma da quanto la Galileo Avionica non la produce più, l'inventore deve pagare a sue spese il mantenimento del brevetto internazionale dalla Cina al Sudafrica, dall'India al Canada.

Secondo voi perchè lo Stato non ha finanziato uno strumento economico ed efficace come questo?

 

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