Il rosmarino è la pianta simbolo della tradizione mediterranea, utilizzata fin dai tempi antichi per le sue qualità benefiche.
È una pianta molto robusta, facilmente coltivabile e richiede pochissime cure.
Si tratta di un arbusto perenne, coltivabile anche in vaso, pertanto è facile averlo a disposizione fresco durante tutto l’anno: basta solo proteggerlo dal freddo eccessivo.
Indice:
Come conservare il rosmarino
Il rosmarino può essere consumato fresco tagliando le cime dai rami; se, invece, si intende conservarne a lungo l’aroma, esistono diversi metodi:
-congelamento in freezer: si dispongono i rametti distanziati su una placca, dopodiché, trascorse alcune ore, si sistemano in un sacchetto o in un contenitore, pronti all’uso;
-essiccamento: è possibile effettuare il procedimento in forno o nell’essiccatore;
-trasformato in sale aromatizzato, ottenuto tritando insieme aghi di rosmarino e sale.
Uso del rosmarino in cucina
Il rosmarino può essere utilizzato in cucina in diversi modi.
Le sue foglie sono adatte alla realizzazione di minestre, primi piatti, farcitura, preparazioni in umido, ricette a base di carne e di pesce, nelle marinature.
Il suo sapore ricorda salvia, pino ed eucalipto e si presta ad accostamenti più bizzarri come nei dolci al limone, al cioccolato e all’arancia.
Ulteriori curiosità
Il rosmarino può essere usato sotto forma d’infuso per curare le ferite e i dolori di stomaco o come tonico. In passato, veniva bruciato nelle stanze dei malati per uccidere i germi e disinfettare.
I Romani usavano il rosmarino per aromatizzare il vino, mentre in Inghilterra, in epoca Tudor, simboleggiava la fedeltà di una donna.
Si credeva anche che l’uomo che non ne sentiva l’aroma, non meritava l’amore.