Gli attacchi di panico rappresentano solo una parte dei sintomi che possono caratterizzare gli stati d’ansia. A volte, infatti, sono altri i segnali a cui prestare attenzione. Ne parliamo con la dottoressa Silvia Parisi, psicologa Torino esperta di disturbi alimentari, stress e disturbi d’ansia: nella sua attività, la dottoressa identifica insieme con i propri pazienti gli obiettivi di ogni trattamento, sia sul breve termine che sul lungo periodo.
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Dottoressa Parisi, quali sono i sintomi non eclatanti che rivelano l’esistenza di uno stato d’ansia?
Un esempio tipico è quello relativo alla difficoltà nel concentrarsi: nel caso in cui l’ansia sia uno stato predominante, infatti, si fa fatica a dedicare la giusta attenzione ai propri obiettivi. Risulta indispensabile l’hic et nunc, mentre la mente non deve lasciarsi coinvolgere da derive potenzialmente stressanti. Un altro sintomo da non sottovalutare è la respirazione sbagliata. Nel momento in cui si trattiene il fiato, si verifica un incremento del senso di vertigine: è ciò che succede anche se non si compiono respiri profondi. Ciò determina un incremento dell’ansia. Per questo motivo è molto importante a respirare in modo appropriato.
Che differenza c’è tra l’ansia da prestazione e l’ansia da stress?
Si tratta di altre due condizioni che è necessario non trascurare. L’ansia da prestazione, in particolare, fa sì che si sia indotti a rimanere alla larga da situazioni che potrebbero essere fonte di disagio: si tenta, insomma, di evitare di diventare ansiosi. L’ansia da stress, invece, è quella che si concretizza nel momento in cui ci si trova sotto pressione: in tal caso occorre imparare a lavorare su sé stessi, pensando che ogni circostanza destabilizzante è una prova che permette di crescere e migliorarsi.
Il nostro corpo lancia segnali quando la mente non sta bene, giusto?
Sì, ed è quello che può avvenire quando si ha il mal di pancia, si soffre di nausea o si avvertono delle difficoltà nel digerire. Questi sono i sintomi più diffusi che devono far pensare a una situazione di stress. Nel caso in cui ci si accorga di sperimentare di frequente tali condizioni, è bene capire quali sono i problemi causa di preoccupazione, in modo da risolverli o comunque ridimensionarli. Un altro sintomo fisico è quello relativo alla bassa temperatura delle estremità del corpo: insomma, le mani e i piedi freddi. Si tratta di una condizione che si può manifestare quando si è molto stressati o comunque ci si sente preoccupati. La natura umana, infatti, fa sì che quando si prova paura il sangue venga indirizzato verso gli organi vitali.
Ci sono altri indizi lanciati dal nostro organismo che ci dovrebbero far pensare che non tutto sta andando per il verso giusto?
Certo: la fatica, per esempio. Ovviamente sto parlando della fatica che si sente quando non ci sono motivi per cui si dovrebbe essere stanchi, dal momento che non sono stati compiuti sforzi o addirittura si è finito di riposare da poco. Il perfezionismo a ogni costo, poi, è un altro fattore da cui sarebbe importante prendere le distanze. Desiderare per forza di cose che tutto sia perfetto è uno sbaglio molto grave, tale da favorire la comparsa e la moltiplicazione di stati d’ansia intensi. Per rimediare, è necessario capire come imparare dai propri errori, e soprattutto concedersi degli sbagli, senza aver paura delle conseguenze che ne potrebbero derivare.
E se tutto quello che sta attorno a noi sembra non essere più importante?
Anche in questo caso, vuol dire che si ha a che fare con uno stato d’ansia, per colpa del quale non si è in grado di vivere la propria quotidianità in modo completo. Per rimediare, è indispensabile dare alle proprie giornate nuova linfa, per esempio cambiando la propria routine o ponendosi degli obiettivi nuovi. Ciò che conta è tener presente che l’ansia è sempre nemica della felicità e del benessere: purtroppo si tratta di una condizione subdola, proprio perché non sempre si manifesta con sintomi ben visibili o facili da riconoscere. Ciò fa sì che a volte coloro che soffrono di ansia non sono neppure consapevoli di trovarsi in tale condizione, perché ritengono normali o passeggere le spiacevoli sensazioni che tale problema innesca giorno dopo giorno.