Ridare luce e vita i capelli spenti spesso si traduce con l'applicazione di prodotti quali tinte specifiche. Molte di queste tinte, però, sono costituite da elementi chimici che alla lunga possono persino diventare dannosi, intervenendo sulla struttura stessa del capello fino a indebolirla, a lungo andare. Nonostante le tinture fai da te siano tra i prodotti più impiegati, il tonalizzante può rappresentare una valida alternativa, seppure con durata minore, grazie alla sua composizione più semplice.
Indice:
Cos'è il tonalizzante
La cheratina è l'elemento di base che costituisce i capelli (ma anche le unghie) e, in presenza di ossidazione, come accade quando si utilizzi una tinta dalle componenti chimiche, essa subisce inevitabilmente dei danni più o meno permanenti, in quanto i vari strati vengono intaccati.
Laddove, invece, sia indispensabile intervenire esclusivamente sul pigmento, senza che esso raggiunga le parti più profonde del capello, il tonalizzante rappresenta un ottimo alleato: molti lo usano anche dopo una colorazione tradizionale, al fine di mantenere la nuance prescelta oppure per vivacizzarla tono su tono. Ovviamente, si tratta di un prodotto privo di ammoniaca (che tra l'altro ha un odore pressoché sgradevole) che ha una durata di circa un mese a seconda della frequenza dei lavaggi. In tal senso, l'uso di un buon tonalizzante è fondamentale per garantire al capello lucentezza e morbidezza.
Come si usa il tonalizzante
Come una vera e propria tinta, il tonalizzante si dispone sulle ciocche come una maschera, avendo cura di spargerlo su tutta la chioma, lasciandolo agire tra i 5 e i 15 minuti prima di risciacquarlo con abbondante acqua tiepida. Il vantaggio è sicuramente quello di poter variare di almeno 2 toni il proprio colore di base (naturale o già tinto che sia) ma avendo cura di ripetere l'operazione a qualche settimana di distanza prima che l'effetto svanisca.
Un buon tonalizzante deve avere un discreto rapporto qualità-prezzo, quindi non bisognerebbe mai accontentarsi di prodotti di scarsa qualità che conferiscano risultati non soddisfacenti o possano persino contenere elementi poco idonei al cuoio capelluto. In tal senso, è sempre opportuno controllare con grande minuzia gli ingredienti della formulazione.
Ingredienti dei migliori tonalizzanti
Tra gli ingredienti che dovrebbero "mancare" in una formulazione rispettosa del capelli e della pelle della cute, di certo non si possono non nominare i tanto noti parabeni, conservanti che si sta tendendo a far scomparire dai cosmetici in generale. Anche i solfati e altri prodotti prettamente chimici sono molto limitati e si prediligono, invece, ingredienti naturali forniti dalla stessa natura e rigorosamente "cruelty free", ovvero non testati sugli animali.
Eliminata, come già detto, anche l'ammoniaca mentre oli nutrienti come quello di argan contribuiscono a rendere i capelli luminosi e setosi, ripristinandone anche la naturale rigenerazione senza mai seccarli. Sempre nell'ambito di un'idratazione corretta, poi, sono spesso inseriti nei tonalizzanti anche ingredienti floerali con proprietà tensioattive, come i fiori di loto, che trattengono efficacemente l'acqua all'interno dei capelli.
Un tonalizzante può anche essere un valido supporto per correggere una colorazione errata, ad esempio qualora vi siano riflessi particolarmente gialli o aranciati il cui effetto non è naturale come si vorrebbe: pigmenti scuri che vadano a riempire questa sorta di lacuna possono riequilibrare la nuance conferendo un aspetto d'insieme più gradevole.
In altri casi, laddove la colorazione di base sia molto chiara (ad esempio bionda), si può intervenire sull'ingrigimento dei capelli usando un tonalizzante che compensi con sfumature violacee, per ridonare anche brillantezza sempre con il supporto di vitamine idratanti quali la B5.
Ovviamente la scelta dovrà ricadere sempre su un tonalizzante che si adatti perfettamente alla colorazione principale, così da esaltare le nuances e creare anche delle gradevoli meches, correggendo le imperfezioni senza coprire eccessivamente.