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Ottobre 19, 2017

Redazione DonnaWeb

"Ecco cosa hanno fatto a mio figlio per un prelievo al braccio" la denuncia della mamma

A causa di un prelievo, un bimbo di soli 4 mesi ha avuto lividi per giorni sul suo braccio delicato e ha rischiato una trombosi, il racconto della mamma per denunciare la mancanza di professionalità dell'ospedale.

Federica è la mamma del piccolo, abita ad Adria e ha denunciato un comportamento inaccettabile con il quale ha dovuto confrontarsi, si era recata in ospedale per sottoporre il piccolo figlio di 4 mesi ad un prelievo del sangue, un'operazione semplice, di routine, si è trasformata in una tortura per il piccolo provocando un livido per diversi giorni. La mamma così ha deciso di raccontare tutto: “I miei figli sono nati prematuri e sono stati 50 giorni in terapia intensiva a Padova dove sono stati sottoposti a ogni trattamento medico possibile, con sondini, cannule e perfino prelievi fatti sul cranio. Questo per far capire che ne ho viste tante e non sono certo una mamma apprensiva che va in ansia per un prelievo”, ha affermato la mamma.

Federica“Mi è stato detto – prosegue il racconto- che l’infermiera che di solito si occupava dei prelievi era impegnata per un cesareo e un’altra infermiera ha detto ‘Provo io’. E già il verbo provare suonava strano”, ricorda Federica. “Due infermiere hanno così iniziato la loro prova. Una ha detto all’altra di farle da laccio emostatico. Altra cosa piuttosto strana: non capivo perché non usassero il laccio come si fa in questi casi. Invece, per prendere la vena nel braccino di mio figlio che pesava appena 5 chili, hanno pensato di schiacciarlo con la pressione del proprio corpo. Mio figlio si è messo a piangere disperato. Hanno provato per tre volte ad inserire l’ago, ma senza trovare la vena”.

E' arrivata una terza infermiera che aiutandosi con il laccio ha praticato il prelievo sull'altro braccio, però il primo braccio è diventato viola e il pediatra ha detto di non aver mai visto nulla di simile prima ad ora, inoltre ha confermato che il piccolo ha rischiato una trombosi e che dovevo usare una pomata per una settimana per far passare quel grosso livido.

Il padre ha mandato una segnalazione all'ospedale di Adria ma la cosa non ha avuto riscontro, la famiglia non vuole risarcimenti e non vuole denunciare l'ospedale ma desidera semplicemente far conoscere quello che è accaduto al loro piccolino affinchè una situazione simile non si ripresenti mai più.

“Per i miei due piccoli ho un senso di riconoscenza verso la sanità in generale. Per questo mi rammarica essere stata testimone di una condotta così grave”. Questa la conclusione di una mamma semplicemente preoccupata e, tra l’altro, impossibile da biasimare.

fonte: stelle di vita

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