E' possibile salvarsi da un infarto ? A darci qualche consiglio è il dottor Francesco Fedele, ordinario di cardiologia all’Ospedale Umberto 1 di Roma e Presidente Fondazione Italiana Cuore e Circolazione.
La prima strategia è quella di riconoscere i sintomi: “Si tratta di un dolore toracico che non si modifica con la posizione del corpo, spesso associato a manifestazioni neurovegetative, come forte sudorazione e agitazione e con sfumature che variano nei due sessi per un diverso modo di percepire il dolore: più senso di affanno, costrizione, palpitazioni per le donne; più pesantezza di stomaco, oppressione retro-sternale e irradiazione al braccio per gli uomini” afferma il dott. Fedele.
Ovviamente, non sempre il dolore toracico può essere un infarto, se cambia con il movimento può essere un dolore reumatico, se si associa a bruciori può essere un dolore gastrisco o esofageo, se ha modifiche con il respiro può celare un'infezione del pericardio e della pleura.
"Le varianti sono molte, e il condizionale sempre obbligatorio. Proprio perché sfuggente, subdolo e variabile, quello toracico è il dolore più difficile da diagnosticare. La prima cosa da fare se arriva uno dei sintomi descritti è mai indugiare, né azzardare diagnosi “fai da te” basate su quel che si è letto o sentito dire. La regola è una sola: chiamare il 118. Oppure - solo se si è vicinissimi a ospedali attrezzati di unità di terapia intensiva coronarica e accompagnati da qualcuno - mettersi in macchina e andare di corsa al Pronto Soccorso” continua il dott.Fedele.
Come comportarsi in caso di infarto?
Si tratta di una corsa contro il tempo,al primo sintomo bisogna posizionarsi tranquilli su una poltrona e chiamare il 118, possibilmente assumere una pillola di nitrato sublinguale o un'aspirina (cardio o normale).
Anche il dolore può allentarsi col tempo ed essere variabile, in ogni caso bisogna chiamare il pronto soccorso immediatamente.
Ci sono ambulanze che sono ben attrezzate per fare un primo elettrocardiogramma e inviarlo all'ospedale di riferimento, è così possibile fare una prima diagnosi da parte del personale del 118 ed eventualmente dirottare la persona verso le strutture più attrezzate per il caso.