Molti caregiver devono fare i conti con i problemi di incontinenza urinaria della persona a cui prestano assistenza. Ma qual è il loro ruolo e in che modo essi possono agire? Prima di tutto è necessario richiedere il consulto di un medico, richiedendo un appuntamento a uno specialista in modo che un professionista del settore possa essere messo a conoscenza delle condizioni della persona che ha bisogno di un trattamento particolare. Ovviamente lo scopo è quello di prevenire per quanto possibile qualsiasi tipo di disagio, il che vuol dire ricorrere a un trattamento poco invasivo.
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Il trattamento giusto
Un primo passo potrebbe essere quello di intervenire sullo stile di vita, per esempio con il ricorso a esercizi di fisioterapia. Nel caso in cui le soluzioni suggerite si dovessero rivelare poco efficaci, poi, ci potrebbe essere bisogno di medicinali o addirittura di un’operazione chirurgica. Molto utili sono, ovviamente, i pannoloni per anziani: è possibile trovarli sullo shop online di A Mio Agio, una realtà di riferimento per tutti i clienti privati che ricercano la massima affidabilità e i più alti standard di qualità quando devono acquistare ausili assorbenti, medicazioni e prodotti per l’igiene personale.
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Che cosa fare in caso di incontinenza da urgenza
La condizione di incontinenza da urgenza in alcuni casi viene indicata anche come vescica iperattiva; essa si contraddistingue per una sensazione improvvisa di minzione urgente. Quando si assiste una persona che ha questo problema, è necessario metterla nelle condizioni di raggiungere il bagno nel modo più agevole possibile. Questo vuol dire che il tragitto fino al wc deve poter essere percorso senza difficoltà: vanno rimossi tutti i potenziali ostacoli. Qualora il soggetto assistito sia autosufficiente (in modo parziale o totale), deve indossare vestiti senza allacciature poco pratiche e che si possano togliere in pochi istanti.
Gli esercizi per la vescica
Riabilitare e allenare la vescica è un ottimo modo per contrastare l’incontinenza da urgenza: basta eseguire degli esercizi ad hoc. Il caregiver, in particolare, deve invitare la persona a cui fornisce assistenza a cercare di andare in bagno con una minore frequenza, tentando di trattenere per più tempo una quantità di urina maggiore. Grazie a un allenamento di questo tipo, lo stimolo alla minzione non sarà amplificato dalla vescica quando questa magari è piena a metà. A mano a mano che il tempo passa, la riabilitazione risulterà più facile.
Il catetere
Per i casi di maggior gravità, il medico può decidere di introdurre un catetere, vale a dire un piccolo tubo grazie a cui l’uretra viene collegata con una sacca portatile in cui defluisce l’urina. Si tratta di una misura solo momentanea, che è consigliata in modo particolare nel caso in cui l’incontinenza derivi da un’operazione chirurgica. Il caregiver, così, potrebbe avere il compito di pulire il catetere e di cambiare le sacche.
L’incontinenza da sforzo
Ci sono situazioni in cui può essere sufficiente intervenire sullo stile di vita per ottenere risultati migliori. Per esempio, vale la pena di sapere che le bevande alcoliche sono diuretiche, e lo stesso dicasi per il caffè e per il tè: per questo motivo il loro consumo dovrebbe essere limitato, anche se non del tutto eliminato. È sempre importante, infatti, garantire un’adeguata idratazione. La persona che ha problemi di incontinenza dovrebbe bere in maniera normale, prestando ascolto all’istinto della sete. È chiaro che bevendo molto lo stimolo alla minzione non può che aumentare: di conseguenza si deve riuscire a individuare un equilibrio adeguato. Va ricordato, poi, che l’incontinenza dipende anche dai muscoli pelvici, i quali vengono indeboliti da una condizione di sovrappeso.