Perdere i capelli, per le donne, può rappresentare un vero e proprio trauma. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sull’alopecia femminile e come affrontare il problema.
L’alopecia nella donna è una patologia che comporta particolare disagio e in alcuni casi anche ansia, stress e difficoltà ad accettarsi e a gestire la vita sociale. Questo non dovrebbe sorprendere visto che i capelli sono un simbolo di femminilità importante e la loro perdita può mettere a dura prova l’autostima di qualsiasi donna.
Tuttavia, non serve disperarsi perché le soluzioni all’alopecia femminile esistono. La prima cosa da fare quando si nota una caduta anomala di capelli è rivolgersi ad un centro specializzato come Istituto Helvetico Sanders che, da oltre trent’anni, si occupa di alopecia sia nella donna che nell’uomo. Grazie ad accurati protocolli e percorsi personalizzati, gli specialisti sono in grado di consigliare la migliore soluzione per ogni caso.
Ma come può manifestarsi l’alopecia femminile? A quale età? Come sapere quando è il caso di preoccuparsi?
Indice:
Cos’è l’alopecia femminile?
Con il termine alopecia, sia essa femminile che maschile, ci si riferisce alla perdita di capelli localizzata o diffusa.
La più diffusa tipologia è l’alopecia androgenetica che, come si intuisce dal nome, deriva da cause genetiche, in particolare da una risposta sbagliata dei follicoli piliferi agli ormoni androgeni (che sono presenti sia negli uomini che nelle donne, a differenza di quanto si pensa comunemente). In poche parole, i capelli diventano talmente sottili da risultare col tempo quasi invisibili, finché non si nota un diradamento e, nei casi più avanzati, vera e propria calvizie.
La componente ereditaria ha un grosso peso nell’alopecia androgenetica: se in famiglia ci sono persone, uomini o donne, che ne hanno sofferto si ha più probabilità di averci a che fare.
Come si manifesta l’alopecia nella donna?
Nella sua sintomatologia, l’alopecia femminile è molto diversa da quella maschile: difficilmente la donna arriverà ad avere la testa completamente calva, come invece avviene agli uomini frequentemente.
Nella donna, il diradamento è diffuso sull’intero cuoio capelluto, ma spesso è più evidente sul vertice e sulle zone dietro la linea fronto-temporale. Secondo lo schema conosciuto come Scala di Ludwig (1977), il diradamento procede partendo dall’area del vertice e interessando in minor misura le zone parietali, risparmiando sempre una fascia di capelli nella zona frontale.
Inoltre, le donne affette da alopecia androgenetica, tendono a essere affette da una miniaturizzazione del diametro dei capelli su tutte le aree della testa.
Quando si può manifestare l’alopecia femminile?
Un’altra differenza tra l’alopecia femminile e quella maschile è la sua comparsa più tardiva: nella maggioranza dei casi il diradamento infatti si nota per la prima volta tra i 30 e i 40 anni e ha una progressione più lenta.
I numeri sono molto elevati e, contrariamente a quanto si pensa di solito, non sono solo gli uomini ad essere interessati da questa problematica: a 50 anni, il 30% delle donne italiane ha problemi più o meno gravi legati all’alopecia androgenetica.
Fortunatamente, la perdita dei capelli può essere bloccata e la calvizie può essere risolta con trattamenti specifici che oggi sono davvero molto efficaci. Prima di qualsiasi intervento, tuttavia, è importante stabilire se ci troviamo davvero in presenza di alopecia androgenetica femminile oppure se si tratta di una problematica passeggera, che si risolverà spontaneamente. Una volta individuata la causa con un’analisi del capello, è possibile intraprendere la via migliore per trattare il problema.