Care amiche, conoscete la triste vicenda di Tiziana e Mauro e delle loro figlie? Hanno accolto due bimbe in affido. Dopo quattro anni per loro sono come delle figlie, ma ora dovranno separarsi: dichiarate adottabili, Bianca e Sabrina verranno separate anche tra loro e assegnate ad altre famiglie. Per legge non potranno più incontrare i genitori affidatari. Adriana vuole aiutarli con questa mobilitazione.
(leggi la lettera dopo la foto)
"Saremo qui ad aspettarvi, per sempre"
"Bianca, Sabrina.
Se state leggendo è perché ci state cercando.
Vi chiedo scusa perché sto rendendo pubblico un dolore che andrebbe consumato in privato ma questo è l’unico modo che ho per sperare che un giorno Vi potremo rivedere o anche solo risentire.
Mercoledì 25 giugno 2016 i servizi sociali ci hanno chiamati per comunicarci che il giudice aveva emesso il nuovo provvedimento. Il provvedimento diceva che sareste state separate e date in adozione a due famiglie diverse e che noi non avremmo più potuto ne vederVi e neppure sentirVi e non avremmo mai saputo dove sareste andate a continuare la Vs piccola, devastata vita ma questo, forse, alla data di oggi ( 22 Giugno 2016) forse già lo sapete anche Voi.
Ciò che non sapete è che Noi abbiamo tentato qualsiasi cosa per riportarVi a casa ma nulla è stato possibile.
Non pensavamo potesse finire così.
Non pensavamo che i servizi sociali, che sicuramente da tempo avevano stabilito un nuovo progetto per Voi, ci mettessero di fronte al fatto compiuto senza darci nessuna possibilità. Ci è stato detto che non eravamo nell’elenco delle famiglie adottive che erano in possesso dei requisiti adeguati; che anche noi probabilmente avevamo tutti i requisiti ma che dovevamo essere “valutati” e questo richiedeva tempo e tempo non ce n’era più.
Che l’avervi avute in affido per 4 anni durante i quali avevamo imparato ad amarci e ad essere una bella famiglia non aveva alcun valore.
Che tutta la documentazione prodotta nell’arco di cinque anni da psichiatri, psicologi, assistenti sociali, periti del giudice che riguardava me e papà non poteva essere trasferita dall’ufficio affidi all’ufficio adozioni in modo da sveltire la “valutazione”.
Perché non si può, non si può e così sia.
Siamo tornati a casa sconfitti, non ci è permesso neppure darvi le vs cose, giocattoli e foto, soprattutto le foto, la nostra vita insieme. Ci è stato detto di fare due pacchi separati uno per Te Bianca e uno per Te Sabrina. Come se la vita delle persone si potesse dividere e riporre dentro a delle scatole da consegnare separatamente.
Oggi Bianca ho acceso il tuo cellulare, hai più di 500 messaggi delle tue amiche.
Io e Papà Vi vogliamo dire che Vi vogliamo bene, ma questo l’avete sempre saputo.
Quello che dovete ricordare sempre è che se un giorno ci cercherete, noi non potremo farlo perché i Vs cognomi cambieranno, saremo qui ad aspettarvi, che la casa dove avete vissuto sarà per sempre la vostra casa e che ancora speriamo che Toffee con la quale siete state cucciole insieme possa mantenere la promessa di essere, un giorno, un vecchio cane che accompagna due meravigliose e coraggiose giovani guerriere a discutere la tesi di laurea.
Mamma e Papà"
La riforma che dovrebbe dare continuità affettiva ai bambini in affidamento, affinché possano essere adottati dalle famiglie che li stanno crescendo e non strappati per essere portati in una ulteriore nuova famiglia, è diventata legge da alcuni mesi.
Ma la storia di Bianca e Sabrina sembra confermare che le cose non sono cambiate: divise da un uomo e una donna che ormai chiamavano "mamma e papà", saranno accolte da due famiglie diverse, forse lontane anche geograficamente, e non potranno portare con sé nemmeno i giochi e gli abiti.
AIUTIAMO QUESTA FAMIGLIA A RIMANERE TALE. PER UNA VOLTA, FATE VINCERE IL CUORE.
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