I cani, dal punto di vista psicologico, sono molto vicini a noi, riescono a provare empatia, come un contagio emozionale per cui i loro comportamenti subiscono l'emotività degli atteggiamenti dei proprietari.
Lo afferma Brian Hare, professore di Neuroscienze cognitive alla Duke University (Carolina del Nord), nonché noto divulgatore scientifico americano e autore di best seller di successo sugli animali domestici, tra cui il manuale “The Genius of Dogs”.
Secondo il professore, i cani sono gli unici animali che riescono a stabilire un rapporto con l'uomo guardandolo negli occhi, il contatto visivo attiva la liberazione di mediatori implicati in un vero e proprio rapporto d'amore tra soggetti di varie specie.
I cani vedono i padroni come parte integrante del gruppo familiare che interagiscono con loro come dei figli a 4 zampe. I cani cercano un vero e proprio aiuto e conforto nell'uomo, proprio come fanno i bambini quando hanno paura.
Inoltre, capiscono i nostri gesti, reagiscono al suono della voce, imparano nuove parole e riescono ad effettuare un processo di generalizzazione mentale, come nel caso dei cani per ciechi in grado di trasferire in vari contesti quello che hanno appreso.
Non dimentichiamo, quindi, che sono animali di compagnia in grado di provare emozioni e pensare in un modo molto simile a noi, ma che la troppa "umaninazzazione" non va bene.
Fonte:http://www.innovet.it/innovet-news/2016/lo-dice-anche-la-scienza-i-cani-son-come-figli/
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