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Giugno 6, 2016

Redazione DonnaWeb

La zuppa Parmentier: storia, ricetta, curiosità

La zuppa Parmentier è una vellutata a base di patate porri e panna.
Questa buonissima crema deve il suo nome a Antoine-Agustin Parmentier, agronomo e nutrizionista che collaborò alla corte di Luigi XVI e contribuì con il suo genio alla diffusione della patata.
Il tubero, importato dalle americhe infatti, non era visto di buon occhio, ma Parmentier ne scoprì le innumerevoli proprietà nutritive e culinarie oltre che la capacità di crescere anche sui terreni più poveri. Vide quindi nella patata una possibile soluzione ad eventuali carestie e la possibilità di sfamare la parte povera della popolazione.
Parmentier convinse il sovrano a coltivare la patata in un terreno a Campo di Marte e per destare l’interesse delle persone lo fece sorvegliare da guardie e diffuse la voce che la coltivazione di tale prelibatezza era destinata esclusivamente al Re.

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In poco tempo, ladri, curiosi e golosi volevano mangiare la patata considerata un vero e proprio status symbol.
La zuppa Parmentier è molto delicata, perfetta per le fredde sere invernali e grazie alle innumerevoli varianti può andare incontro a tutti i gusti e adattarsi a diversi menù.
L’aggiunta di verdure e ingredienti vari o, semplicemente, la realizzazione della Parmentier con proporzioni diverse da quelle originali costituisce una nuova versione della zuppa. Potrete decidere se far bollire tutto insieme o se aggiungere le varie verdure a dadini quasi a fine cottura conferendo al tutto una nota croccante.
Essendo costituita da pochi ingredienti, è molto importante che siano di buona qualità, quindi freschi e, se possibile, a KM 0.

Per realizzare la versione originale della zuppa Parmentier servono:
• 250gr di porri
• 750gr di patate
• 200gr di panna fresca (volendo anche vegetale)
• ½ litro di brodo di carne
• Olio extravergine di oliva
• Sale e pepe quanto basta

Per preparare la Potage Parmentier sbucciate, lavate e tagliate le patate a tocchettini in modo grossolano. Pulite i porri e tagliateli a rondelle, facendoli rosolare in una padella antiaderente con tre cucchiai di olio extravergine d’oliva, per pochi minuti, giusto il tempo di farli appassire.
Dopodiché aggiungete un mestolo di brodo di carne e fate cuocere per altri 5/6 minuti.
Aggiungete le patate tagliate a pezzi e coprite con il brodo rimasto, nel caso in cui le patate dovessero spuntare fuori dalla superficie aggiungete un pochino d’acqua.
Aggiustate di sale e di pepe e continuate la cottura a fuoco moderato per circa 15/20 minuti.
Verificate sempre la cottura delle patate o assaggiandole o con uno stecchino da denti, dopodiché potrete frullare il tutto con un frullatore ad immersione.
Una volta fatto questo passaggio, unite la panna e mescolate con cura in modo da amalgamare tutti gl’ingredienti. Fate cuocere ancora per cinque minuti e servitela quando è ancora calda.

Per decorare, impreziosire e insaporire potrete spolverare la superficie della vellutata con del formaggio grattugiato e aggiungere dei crostini di pane precedentemente tostati.

Una curiosità che forse non tutti sanno è che esiste anche la versione solida della Potage Parmentier, una vera e propria rivisitazione studiata per quelle persone che il cucchiaio proprio non lo vogliono vedere neanche da lontano: le patate Parmentier.

Ingredienti:
• 4 patate, una per ogni commensale (pasta farinosa)
• Aglio
• Prezzemolo
• Noce moscata
• 50ml di panna fresca (anche di soia)
• 1 uovo
• Formaggio grattugiato
• Burro
• Sale e pepe

Cuocete le patate a vapore, fatele raffreddare e spellatele. Tagliatele a metà e scavatele al centro mettendo la polpa in una ciotola alla quale andrete ad aggiungere mezzo spicchio d’aglio e prezzemolo tritato finemente, una spolverata di noce moscata e uno o due cucchiai di panna, l’uovo, il sale e il pepe. Mescolare con cura e farcite le patate.
Imburrate una teglie a adagiateci dentro le mezze patate che andrete a spolverare con del parmigiano grattugiato o se preferite con del pecorino. Infornate per circa 15 minuti a 180° controllando la doratura e la crosta.
Toglietele dal forno e lasciatele intiepidire prima di servirle ai vostri commensali.
Queste patate possono essere servite come antipastino o come un ricco contorno di un piatto di carne molto semplice, come può essere una fettina ai ferri insaporita con del rosmarino.
Il loro ripieno è versatile al pari della zuppa, prezzemolo, aglio e noce moscata possono essere sostituiti tranquillamente con altre spezie e in più se si volesse rendere il tutto più gustoso è possibile aggiungere del formaggio a dadini o delle code di gambero tagliuzzate che verranno cotte nel forno una volta messe le patate.

A questo punto non ci resta più molto da dire se non: “mille grazie Antoine-Agustin Parmentier!!”.

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