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Giugno 30, 2014

Redazione DonnaWeb

IL SALMONE, PERCHE' NON MANGIARLO? ECCO DEI BUONI MOTIVI

Il salmone è famoso per essere un alimento ricco di omega-3 che protegge il nostro organismo da alcuni patologie anche gravi, c'è però chi afferma che questo alimento sarebbe da evitare per vari motivi, ovviamente sono tutte opinioni e vanno valutate soggettivamente.

Uno dei motivi che hanno destato perplessità sulle qualità organolettiche dei salmoni è dovuto alla pulizia dei siti in cui vengono allevati, perché sia chiaro, il problema sembrerebbe riguardare principalmente quelli di allevamento.

In queste circostante i salmoni vengono nutriti con scarti biologici organici e inorganici, come mangimi chimici e sottoprodotti animali, quest'ultimi in particolare furono sotto accusa all'epoca del caos della mucca pazza.

Altro motivo di preoccupazione sono i pesticidi che potrebbero essere presenti negli allevamenti, per esempio la Norvegia avrebbe ottenuto il permesso dall'Unione Europea di incrementare le dosi di endosulfano nei mangimi utilizzati proprio negli allevamenti dei salmoni. Si tratta di una sostanza pesticida messa al bando per la sua presunta pericolosità per l'uomo.

Un altro problema arriverebbe dai coloranti con cui vengono trattati quasi tutti i salmoni dell'Oceano Atlantico, ben il 95% per farli sembrare simili a quello selvaggio; questi coloranti vengono aggiunti direttamente al mangime usato negli allevamenti, per cui viene assorbito dal salmone.

Gli allevamenti intensivi sono un pericolo per la buona parte della fauna marina perché spesso nelle reti restano impigliati esemplari di pesci che delimitano i siti.

Il salmone libero è a rischio di estinzione perché è soggetto ad una pesca ogni volta più intensa, è stato provato che nei posti dove sono presenti allevamenti intensivi, il salmone selvaggio stia scomparendo.

Infine, il salmone selvaggio, secondo alcuni studi, è sconsigliato alle donne in gravidanza in quanto porterebbe a danni al cervello ai nascituri a causa delle troppe tossine al suo interno.

Insomma, i motivi per non mangiarlo sarebbero tanti, ma c'è da tenere in considerazione anche i tanti studi favorevoli e un'attenta valutazione prima di trarre delle conclusioni definitive.

FONTE

 

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