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Agosto 11, 2016

Redazione DonnaWeb

Il femminicidio deve essere fermato, come educare i figli maschi nel rispetto delle donne

Purtroppo, negli ultimi mesi, si sono verificati sempre più casi di femminicidio, donne bruciate, violentate e uccise da ex partner, ex mariti o ex fidanzati, una forma di violenza in continuo aumento.

Secondo un rapporto mondiale dell'OMS sulla violenza pubblicato nel 2015: il 30% delle donne muore uccise per mano del partner, il 35% subisce qualche forza di violenza o abuso nella vita. Quasi il 40% degli autori di violenze sulle donne hanno meno di 35 anni.

Spesso si pensa che il tema della violenza sia collegato all'uomo macho, mentre in realtà gli uomini violenti hanno un deficit della virilità e di riferimento paterno.

Il padre era spesso assente oppure ha mostrato solo il lato duro, in loro si è formato un bisogno profondo di devozione e conferma che non hanno mai avuto da piccoli. Quando questo bisogno non viene soddisfatto dalle partner femminile, scatta la violenza.

Cosa fare per educare i bambini nel modo giusto?

Eliminare l'eccesso di soffocamento: viviamo in una società in cui il ruolo materno è un eccesso di cura e di controllo, occorre liberare i bambini. Dopo 3 anni fuori dal lettone, dopo 4 giù dal passeggino, via il pannolino entro i 3 anni. Autonomia della pulizia personale a 5 o 6 anni. L'attaccamento morboso porta il bambino a fare fatica a sviluppare autonomia e lo porta a vivere situazioni di umiliazione e frustrazione.

Per eliminare la figura femminile occorre che entri in gioco il padre, ma non quello amicone che non si oppone mai, serve il padre paterno, che mette limiti, che incentiva l'autonomia e il coraggio, che stimola l'esplorazione della vita. Quando il padre non c'è, tocca alla madre assumere questo ruolo, crescere i figli in modo che siano autonomi e responsabili.

Aiutarli a litigare bene

C'è anche il problema dell'incapacità di saperne gestire e affrontare le difficoltà relazionali; la violenza sulle donne è brutalità allo stato pure, incapacità di gestire le reazioni emotive, volontà di possesso e dominio assoluto, come se i corpi fossero una proprietà privata.

Agli uomini violenti non è stato insegnato a litigare, da piccoli sono stati solo repressi e puniti, senza imparare a dialogare, ad ascoltare le opinioni altrui e ad affrontare le divergenze in modo costruttivo, di conseguenza sviluppano una incapacità di relazionarsi nelle situazioni critiche.

Da qui esplodono rabbia e violenza, per cui meglio che imparino a litigare da piccoli in modo da sviluppare competenze che saranno utilissime da adulti, perché un maschio cresciuto bene, nel rispetto delle regole, nella capacità di essere autonomo e nel riconoscere le ragioni altrui, difficilmente farà del male a una donna.

Fonte:http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-3-6-anni/psicologia-3-6-anni/contro-la-violenza-come-educare-figli-maschi-rispettosi-delle-donne

 

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